San Paolino: Ufficio delle Letture

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San Paolino: Ufficio delle Letture

Messaggioda Aslan » 22/06/2016, 8:14

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Frumento di Cristo noi siamo
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.

In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.

O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Se uno vuole essere il primo,
sia l'ultimo e il servo di tutti


SALMO 20, 2-8. 14
Ringraziamento per la vittoria del Messia

Signore, il re gioisce della tua potenza, *
quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
non hai respinto il voto delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *
lunghi giorni in eterno, senza fine.

Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizione per sempre, *
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

Perché il re confida nel Signore: *
per la fedeltà dell' Altissimo non sarà mai scosso.
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
canteremo inni alla tua potenza.


1^ Antifona
Se uno vuole essere il primo,
sia l'ultimo e il servo di tutti


2^ Antifona
Quando apparirà il Pastore supremo
sarete coronati di gloria immortale


SALMO 91
I ( 2 - 9 )

È bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull' arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani.

Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:

se i peccatori germogliano come l'erba
se fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.


2^ Antifona
Quando apparirà il Pastore supremo
sarete coronati di gloria immortale

3^ Antifona
Servo buono e fedele,
entra nella gioia del tuo Signore

II ( 10 - 16 )

Ecco, i tuoi nemici, o Signore,
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.

Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici,
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.

Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.

3^ Antifona
Servo buono e fedele,
entra nella gioia del tuo Signore



Versetto

V. Ascolterai dalla mia bocca la parola.
R. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.

Prima Lettura


Dalla lettera a Tito 1,7-11; 2,1-8


La dottrina dell'apostolo sulle doti e i compiti del vescovo

Carissimo, il vescovo come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare. Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza. Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all'amore del marito e dei figli, ad essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo.
Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro.

Responsorio Cfr.At. 20,28;1Cor.4,2

R. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi, *
per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.
V. A chi amministra, si chiede di essere fedele,
R. per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.

SECONDA LETTURA

Dalle «Lettere» di san Paolino da Nola, vescovo
(Leu. 3 ad Alipio, 1. 5. 6: CSEL 29,13-14.17-18)
Per mezzo dello Spirito santo Dio infonde il suo amore in tutti i suoi servi

Questa è la vera carità, questo è l'amore perfetto che tu, signor mio, veramente, buono, gentile e carissimo, hai dimostrato di avere verso la nostra pochezza. Per mezzo del nostro Giuliano, che tornava da Cartagine, abbiamo ricevuto la tua lettera. Essa ci porta tanta luce della tua santità, da poter dire che noi, più che conoscere, riconosciamo la tua carità. Senza dubbio tale carità deriva da colui che dall'origine del mondo ci ha predestinati a sé. In lui eravamo ancor prima di nascere; perché è lui che ci ha creati e non noi da noi stessi (cfr. Sal 99, 3). È lui che ha fatto anche quelle cose che devono ancora compiersi nel futuro.
Dalla sua prescienza e dalla sua opera siamo stati formati ad avere una sola volontà e identica fede o meglio ad avere fede nell'Unità. Siamo stati cementati dalla carità, perché mediante la rivelazione dello Spirito, ci conoscessimo a vicenda ancor prima di vederci.
Rallegriamoci quindi e consoliamoci nel Signore che pur restando sempre uguale a se stesso, diffonde in ogni luogo il suo amore nei suoi fedeli, per opera dello Spirito santo. Egli lo ha riversato abbondantemente su tutte le creature, allietando così con il suo impulso vivificante la città di Dio. Tra i cittadini di questa città egli ha voluto ben a ragione collocare te tanto in alto da farti sedere «tra i prìncipi del suo popolo» (Sal 112, 8) sulla cattedra degli apostoli. Così nella tua stessa sorte ha voluto aggregare anche noi, sollevandoci da terra e rialzandoci dalla nostra povertà.
Ma più ancora ci rallegriamo perché il Signore ci ha fatti entrare così intimamente nel tuo cuore, da farci godere di un tuo singolarissimo affetto. Ciò non può rimanere senza contraccambio adeguato e perciò ti assicuriamo di amarti sinceramente.
Ed ora permettici che ti presentiamo un nostro desiderio. Sappi dunque che questo peccatore non è uscito fuori dalle tenebre e dall'ombra di morte, non ha respirato l'aura vitale e non ha posto mano all'aratro e preso sulle sue spalle la croce di Cristo, se non per condurre a termine la sua missione. E proprio per questo abbiamo bisogno delle tue preghiere. Ai tuoi meriti aggiungi anche questo, di alleggerire, con le tue preghiere, i nostri pesi. Il santo che aiuta chi è nella fatica, non oso dire il fratello, sarà esaltato come una grande città.
Abbiamo mandato alla tua santità un pane come simbolo della nostra unità, ma anche dell'unica totale Trinità. Degnati di mangiarlo in modo che questo pane diventi un'eulogia, cioè un pane benedetto.

Responsorio Cfr.Sir 31,8.11.10

R. Beato il ricco, che si trova senza macchia e non corre dietro all'oro, *
si consolideranno i suoi beni nel Signore.
V. Poteva trasgredire, non ha trasgredito; compiere il male, ma non lo ha fatto:
R. si consolideranno i suoi beni nel Signore.

Orazione
O Dio, che nel vescovo Paolino hai dato alla tua Chiesa un luminoso esempio di dedizione pastorale e di amore ai poveri, concedi a noi che lo veneriamo maestro e protettore, di imitare fedelmente la sua testimonianza di carità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Non coerceri a maximo, sed contineri a minimo divinum est. - S. Ignazio di Loyola

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