III articolo del V dialogo- I parte- Gli Eroici Furori

Scritti del filosofo Nolano. Commenti su di essi e note sul suo pensiero.

III articolo del V dialogo- I parte- Gli Eroici Furori

Messaggioda attilius743 » 26/04/2012, 21:50

III – I castelli in aria
Nel terzo articolo si accende, sempre grazie al fuoco dell’amore, la fantasia dell’innamorato, ed ecco i punti enigmatici da cui partire: il motto all’intorno: mutuo fulcimur significa mutuamente ci sosteniamo; l’insegna, ha uno scudo con dentro un bambino nudo disteso su un prato verde. Ha la testa rialzata appoggiata su un braccio e gli occhi rivolti al cielo che guardano sopra le nuvole quel che la sua fantasia ha creato: stanze, torri, giardini; e c’è un castello la cui sostanza è fuoco. L’insegnamento è questo: la fantasia e l’impressione non sono un nulla: spesso, scrive l’autore, l’efficacia della semplice suggestione su un malato supera la cura del miglior medico. La fantasia di un innamorato, che in tale stato è sempre innocente come un bambino, esercitando i suoi effetti, gli permette di vivere e dona ai suoi “castelli in aria” una misteriosa realtà, una sostanza, che è comunque fuoco”. L’efficacia dell’immaginazione nel dar una certa vita alle costruzioni che da essa prendono forma è uno dei segreti effetti della magia. In altre parole anche qui come nelle Opere magiche, Bruno sostiene che l’uomo vive di aria, di acqua, di cibo e di impressioni. Un certo collegamento con tale insegnamento alchemico è in questo consiglio di Gesù che non ha solo una valenza etica:

“Se presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono (Mt 5,23-24).

L’odio o la semplice “rabbia compressa” producono in un soggetto fantasie nocive che esercitano influsso negativo sull’oggetto degli stessi. Anche il terzo mistero del rosario mariano presenta un bambino che nasce: è il natale di Gesù. Il motto mutuo fulcimur è applicabile pure alle due immagini dello stesso divino Logos creatore che nell’opera della salvezza dell’uomo si sostengono a vicenda: infatti, il Cristo nato a Betlemme e quello che vive nell’intimo di ogni uomo operano in modo parallelo fuori e dentro mirabilmente a specchio. Il primo ha lasciato alla Chiesa il Vangelo e lo Spirito; il secondo lascia sublimare la stessa divina parola fino a farla giungere alla soglia della coscienza nel mercurio degli alchimisti, cioè nella sostanza luminosa del sogno, dell’arte, dell’innamoramento e della profezia: questo è il motivo per cui gli antichi alchimisti lo assimilavano, oltre che al Cristo storico, anche allo Spirito Santo. Del resto anche in questo caso si parla di fuoco, come di fuoco che irriga e di acqua che non bagna e queste sono proprio le caratteristiche dello Spirito Santo416. Come altrove anche qui il nostro autore non allude espressamente al Cristo storico, ma al Sé divino che è, secondo l’insegnamento del Genesi, sua immagine e somiglianza417: infatti, il Pensiero creatore nato da Maria nella storia, nasce anche in ogni uomo che viene in questo mondo come Sé divino. L’uomo lo percepisce diviso in due: la luce dell’intelletto e il Sé profondo imprigionato nelle tenebre dell’inconscio secondo la misteriosa parola biblica: Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia418. Superando la dualità prodotta dal peccato originale “le due parole” debbono unificarsi nella funzione trascendente messa in atto man mano dal processo alchemico, voluto o involontariamente subìto che sia. Questa funzione involontaria legata al mondo dei sogni e delle visioni ipnagogiche media tra il fuoco inconscio della vita e la pura luce intellettuale rappresentata dal sole419. Il castello di fuoco contemplato dal bambino che è nello scudo è il , immagine e somiglianza di Dio, che per sua natura è amore: l’amore è sua materia e suo artefice. È da ricordare a questo proposito il Castello interiore di Santa Teresa420.

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Tansillo - Il terzo porta nello scudo un bambino nudo disteso su prato verde. Appoggia la testa rialzata su un braccio e ha gli occhi rivolti al cielo a guardare certi edifici con stanze, torri, giardini e orti che sono sopra le nuvole; e vi è un castello la cui materia è fuoco. Al centro una nota dice: Mutuo fulcimur, cioè mutuamente ci sosteniamo.
Cicada - Che significato ha tutto questo?
Tansillo - Il fanciullo nudo è da intendersi come simbolo dell’amante appassionato: come lui è semplice, puro ed esposto a tutti gli accidenti della natura e della sorte; e anche lui, con la sola forza del pensiero, edifica castelli in aria e, tra le altre cose, una torre il cui architetto è l’amore, la materia l’amoroso fuoco, e l’artefice è egli stesso che dice Mutuo fulcimur, cioè io vi edifico e vi sostengo là con il pensiero, e voi con la speranza mi sostenete qua; voi non esistereste se non fosse per la mia immaginazione e il pensiero con cui vi formo e sostengo, e io non sarei in vita se non avessi il refrigerio e il conforto che, grazie a voi, ricevo.
Cicada - Davvero non c’è cosa più vana e chimerica della fantasia, che non sia anche, più di qualsiasi erba, pietra, olio, o altra specie prodotta dalla natura, la più reale e vera medicina per un cuore innamorato.
Tansillo - Possono più i maghi con la fede, che non i medici con la verità; e nelle malattie più gravi dà maggior giovamento agli infermi il credere quel tanto che a loro vien detto dai primi che l’intendere quel tanto che viene loro fatto dai secondi. Ora, si aggiungano queste rime:

Sopra le nubi, all’eminente loco,
quando tal volta vaneggiando avvampo,
per di mio spirto refrigerio e scampo,
tal formo in aria castel di mio foco:
se il mio destin fatale china un poco,
al fin che intenda l’alta grazia il vampo,
in cui mi muoio, e non si sdegni o adire,
o felice mia pena e mio morire!
Quella de fiamme e lacci
tuoi, o garzon, che gli uomini e gli divi
fan sospirar, e soglion far cattivi
421,
l’ardor non sente, né prova gli impacci;
ma può introdurti, o Amore,
man di pietà, se mostri il mio dolore.


Cicada – Il poeta intende mostrare che quello che lo nutre nella fantasia e gli accende lo spirito (essendo lui tanto privo di ardire nel decidersi a manifestare la sua pena, quanto profondamente soggetto a tale martirio) è la speranza che se il suo destino rigido e ribelle si addolcisse un po’ (voglia il destino alfine rasserenargli il volto!) e facesse sì che l’alto oggetto del suo amore gli si facesse manifesto senza sdegno e ira, egli stimerebbe per tal successo la sua pena più felice di ogni altra gioia e beato il suo morire più di qualunque altro vivere.
Tansillo - E con questo viene a dichiarare all’Amore che può trovare asilo nel suo petto non per la ragione ordinaria delle armi, con la quale suole prendere prigionieri uomini e dèi, ma solamente perché gli rende manifesto il cuore ardente e lo spirito angosciato, la cui vista costringerà la compassione422 ad aprirgli il passo e a introdurlo in quella difficile stanza.

416 Scrive Didimo di Alessandria (Lib. 2, 12 PG 39, 667-674): “…Il fuoco spirituale è anche in grado di irrigare e l’acqua spirituale può anche divampare” .
417 Gen 1,26-27: E Dio disse: “Facciamo l’uomo nella nostra immagine, come nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Dio creò l’uomo nella sua immagine; nell’immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
418 Sal 62,12. Il potere è da intendersi nell’uomo come libido, energia bruta tesa alla vita, alla potenza, mentre la luce è grazia, misericordia, capacità d’amore.
419 Cfr JUNG, Psicologia e alchimia.
420 A quest’opera si è già accennato e di essa avremo ancora occasione di riparlare. /size]
[size=65]421
Prigionieri.
422 Dell’oggetto del suo amore. Il periodo è nel testo originale piuttosto contorto.

Raffaella Ferragina

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