Sono Nadia, la mamma di Sabrina, di Ercolano.
Stavo a mare con mio marito Bruno.
C'era uno dei figli, non so se Marco o Sabrina
perché non l'ho qualificato.
Con la macchina andavamo in un posto,
avevamo una cabina con un balconcino
e c'era un signore un po' anziano che tutte
le mattine ci aspettava e ci chiedeva se poteva
lasciare la sua roba lì, perché noi la cabina la
usavamo solo per cambiarci.
C'era una sorta di battigia di cemento; lui si
sedeva con la moglie sulle sedie a sdraio.
Lui raccontava che la moglie andava da un
banchetto che preparava la macedonia per
chi voleva e la portava sulla spiaggia.
Quella mattina il vecchietto sembrava un po'
imbronciato; gli dicevo che non c'era bisogno
di aspettarci, anche perché loro non entravano
nella cabina ma pranzavano sul balconcino.
La moglie del signore diceva: "vado a ordinare
la frutta" e poi, rivolta a me, "uuh stamattina sta
proprio nero!"
Noi andavano da un'altra parte della spiaggia
e Bruno ci seguiva con la roba.
Incontravamo un signore di colore che vendeva
frutta e zuppa; una signora diceva "Sabrina prende
sempre la crostata e i fichi", poi diceva "signora dite
il cognome che loro sanno tutto, non ci stanno più
quelli di prima ma questi di colore".
Sul carretto c'erano dei frutti che io inizialmente
prendevo per pomodori, ma erano melograni chiusi
Volevo andare al mare, ma il mare non lo vedevo mai.